Repower e i suoi clienti sostengono il progetto di ospitalità dedicato alle giovani donne vittime di abusi in famiglia, promosso dalla
Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate.


Uscire dal Deserto è la risposta alle crescenti richieste di aiuto da parte di giovani donne maggiorenni che hanno vissuto un abuso nella famiglia di origine e perso ogni punto di riferimento. Un bisogno non gestito dal settore pubblico, che la Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate porta avanti da anni attraverso l’accoglienza, l’ascolto e il sostegno in un luogo sicuro.
Donne che si occupano di altre donne

Costrette ad allontanarsi da casa, queste giovani donne non hanno autonomia economica. Si trovano spesso in situazioni di abbandono scolastico e fragilità emotiva. A ciascuna, Uscire dal Deserto offre una casa segreta personale in cui ricominciare, mezzi per vivere, supporto formativo per completare gli studi, opportunità lavorative secondo le diverse inclinazioni. E sostegno psicologico costante per elaborare il trauma e ripartire con fiducia e indipendenza.

Un percorso che si conclude in un anno e che, anche grazie al nostro contributo, altre due donne potranno intraprendere.

La storia di V
Tra le tante, troppe, storie, c’è quella di V, una ragazza italiana, originaria di una zona benestante dell’Italia settentrionale. Quando arriva alla Casa di Accoglienza ha solo 18 anni.

Subisce maltrattamenti in famiglia. Il rischio di recidiva è molto alto. Deve allontanarsi da casa. È determinata a completare gli studi, ma anche la scuola è un luogo a rischio. Accetta così di entrare in casa segreta, un passaggio necessario per non essere raggiunta e avere l’opportunità di realizzarsi.

Aspira a un futuro libero, in cui scelte e opportunità non siano condizionate dalla famiglia, perché “femmina”. Un obiettivo che le dà la forza di affrontare un percorso difficile, con grande coraggio. Essere “femmina” non deve costituire un limite.
E nonostante il suo passato abbia minato anche la fiducia nelle relazioni interpersonali, soprattutto con gli adulti, riesce a costruire nuovi e più forti legami sia con le operatrici della Casa sia con altre giovani donne con cui ha condiviso il percorso e che oggi fanno parte della sua vita.

È trascorso un anno. V si è diplomata, ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Coltiva la sua passione per lo sport e l’arte, espressioni che in famiglia le erano vietate. È autonoma, soddisfatta e pronta a lasciare la casa segreta.


La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano (CADMI) è un punto di riferimento per la donne che subiscono violenza fisica, psicologica, sessuale, economica. Offre un centralino attivo per le emergenze, colloqui di accoglienza, sportello legale, ospitalità e rifugio segreto. Con base a Milano, è parte di una rete regionale e nazionale, in un’ottica di supporto reciproco.